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Trento, 21 giugno 2004
PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI:
Promuovere la certificazione energetica degli edifici,
la costruzione di edifici “passivi” e premio ai costruttori

Proposta di mozione presentata da Roberto Bombarda,
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici per L’Ulivo

Il Consiglio provinciale di Trento

Premesso che:

Il Piano energetico-ambientale provinciale, adottato alla fine della scorsa legislatura afferma: “La stessa Provincia, in qualità di proprietario e gestore di un parco edilizio e di veicoli particolarmente consistente, assumerà il ruolo di utente-modello nel perseguimento della massima efficienza compatibile con la migliore tecnologia disponibile sul mercato, assumendo tutte le determinazioni tecniche, organizzative e gestionali idonee al raggiungimento di tale obiettivo. Inoltre, grazie anche all’ampliamento delle competenze stabilite nel D.Lgv. 463/99, la Provincia valuterà l’introduzione di un’organica normativa provinciale di promozione dell’efficienza energetica contenente, ad esempio, limiti più restrittivi in materia di caratteristiche di dispersione degli edifici nonché l’introduzione della certificazione energetica come ulteriore strumento per migliorare l’efficienza energetica del parco edilizio al fine di dare la più completa attuazione alla Direttiva comunitaria 2002/91 sul rendimento energetico in edilizia”.

Questa affermazione appare particolarmente significativa, anche in considerazione del fatto che circa un terzo delle emissioni di CO2 in atmosfera deriva dall’impiego dei combustibili fossili per il riscaldamento delle abitazioni e degli edifici pubblici. Emissioni che concorrono negativamente anche al bilancio di altri gravi inquinanti presenti nell’aria delle nostre città e delle nostre maggiori località.

Dal 4 gennaio 2003 è in vigore la Direttiva UE del 16 dicembre 2002 che rende obbligatoria la certificazione energetica degli edifici (articolo 7). La Direttiva deve essere trasformata in legge nazionale entro il 4 gennaio 2006 e, a partire da quella data, tutti i locatori e i venditori di case e di appartamenti dovranno presentare agli affittuari e agli acquirenti un certificato che indica i consumi energetici per il riscaldamento e la produzione di acqua calda, nonché le emissioni di CO2. Il certificato dovrà inoltre riportare informazioni sull’involucro edilizio e sugli impianti tecnologici installati. La certificazione energetica degli edifici era già prevista dall’articolo 30 della Legge 10/1991. Le norme tecniche per la certificazione avrebbero dovuto essere emanate entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore di questa legge.

La certificazione energetica degli edifici dovrebbe:
─ informare sugli impianti e i potenziali di risparmio energetico;
─ documentare lo standard energetico e tecnologico dell’immobile;
─ stimolare i proprietari a procedere al miglioramento energetico dei loro immobili
─ rendere più trasparente il mercato immobiliare, perché consente un confronto dei
─ consumi energetici collegati all’immobile;
─ essere uno strumento di marketing
─ contribuire alla tutela dell’ambiente.

I nuovi edifici con più di 1000 m2 di superficie utile dovranno far uso delle energie rinnovabili e della cogenerazione. La Direttiva richiede l’aggiornamento dei dati riportati nel certificato ogni dieci anni: il certificato avrà quindi una validità decennale. Abilitati a certificare saranno i consulenti energetici (ingegneri, architetti ed installatori) accreditati. In Germania, dove la certificazione di edifici di nuova costruzione è obbligatoria già dal 2001, il certificato costa circa 450 Euro, ma le leggi tedesche prevedono dei rimborsi, così l’onere che spetta al proprietario si dovrebbe ridurre a circa la metà della suddetta cifra. In previsione del 4 gennaio 2006, la Germania e alcuni altri paesi europei hanno già elaborato delle schede per la certificazione. Il sistema, che deve essere conforme anche alle normative nazionali sul risparmio energetico, viene attualmente sperimentato in 30 Comuni tedeschi. Il sistema prevede due metodi di certificazione: uno più esteso e uno semplificato. Il metodo esteso include un’analisi delle prestazioni energetiche di tutti gli elementi edilizi (tetto, pareti, finestre) e conferisce un quadro dettagliato dello stato in cui si trova l’immobile. Il metodo è consigliato soprattutto in casi in cui sono previsti degli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche. Il metodo semplificato si basa invece sugli indici energetici delle singole tipologie architettoniche ed edilizie ed è consigliato in quei casi in cui i dati dell’edificio sono insufficienti o quando un risanamento edilizio è già avvenuto. La Direttiva europea richiede non solo la certificazione per gli edifici residenziali, ma anche per altre tipologie, per esempio per gli edifici pubblici.

Risparmiare energia è un dovere, dato che chi costruisce una casa produce effetti per generazioni. Inoltre i provvedimenti finalizzati al risparmio energetico possono essere realizzati soltanto con un elevato impegno dal punto di vista finanziario e costruttivo.

Il certificato CasaClima adottato dalla Provincia Autonoma di Bolzano, ad esempio, informa il consumatore attraverso una presentazione semplificata riguardo al fabbisogno energetico di una casa. Il senso del certificato CasaClima è, tra le altre cose, quello di facilitare l’utente nel decidere l‘acquisto o l’affitto di un’abitazione mediante la trasparenza dei costi energetici Ogni costruttore e/o proprietario di un edificio, insieme al proprio team di progettazione, può ottenere il certificato presso l’Ufficio aria e rumore della Provincia. Gli indici termici possono essere determinati mediante un programma di calcolo standard realizzato e messo a disposizione dallo stesso Ufficio. Per la valutazione ecologica e tecnica vi è da compilare un apposito formulario. Gli edifici che possiedono un particolare risparmio energetico vengono classificati con la targhetta CasaClima. Le case con un indice termico al di sotto dei 50 kWh per m² all’anno ricevono una targhetta CasaClima B. Se invece l’indice termico si trova al di sotto dei 30 kWh per m² all’anno, l’edificio riceve una targhetta CasaClima C. La denominazione di CasaClimapiú viene data a quegli edifici abitativi che vengono costruiti in modo ecologico e che utilizzano energie rinnovabili per il proprio fabbisogno di calore. Lo scopo di questa denominazione é di promuovere lo sviluppo di costruzioni realizzate nel pieno rispetto dell’ambiente. Tra tutti i progetti presentati, ogni anno viene scelta e premiata la migliore CasaClima dell’Alto Adige dal punto vista energetico ed ecologico. I premi vengono elargiti ai costruttori, al team di progettazione ed al Comune. In Austria addirittura alcuni governi regionali promuovono un concorso per premiare i comuni più virtuosi dal punto di vista energetico. Un esempio che potrebbe essere facilmente imitato è quello del Voralrlberg. Nel riscaldamento degli ambienti la legge tedesca non consente di superare i 70 kWh al metro quadrato all’anno. Le “case passive” (l’unico settore trainante nell’edilizia tedesca) non possono superare i 15 kWh/m2/a. In Italia, con un clima molto più mite, si calcola (ma nessuno sa fornire dati precisi) che si raggiungano i 150-200 kWh/m2/anno. La Provincia di Trento incentiva già la realizzazione di edifici passivi, ma come si evince dai dati del citato Piano energetico-ambientale si tratta di numeri alquanto ridotti e notevolmente inferiori rispetto a quelli di altre regioni/paesi alpini.

A differenza delle fonti alternative, il miglioramento dell’efficienza energetica non richiede consistenti finanziamenti pubblici e a parità di investimento riduce di un ordine di grandezza in più i consumi di fonti fossili: dai decimi di punto alle decine di punti percentuali. Una politica energetica impostata in chiave economica, e non ideologica, può essere il fulcro di una ripresa produttiva e occupazionale che consentirebbe ai paesi industrializzati di uscire dalla attuale fase di recessione, mentre gli strumenti tradizionali di governo dell’economia (abbassamento del costo del denaro, lavori pubblici e incentivazione dei consumi attraverso una riduzione delle tasse) hanno dimostrato di essere diventati in molti casi inefficaci. Si pensi agli effetti occupazionali che avrebbe un programma di politica economica incentrato sulla ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio per allinearlo agli standard della legislazione tedesca.

Sud del mondo, realizzando così nel concreto il principio fondamentale dello sviluppo sostenibile – “pensare globalmente, agire localmente” – favorendo una migliore distribuzione delle risorse del pianeta.

impegna la Giunta provinciale 

1. ad incentivare e sostenere la diffusione della certificazione degli edifici – ad iniziare dal parco edifici della Provincia e dei suoi Enti funzionali, dei Comuni e della Pubblica amministrazione – con l’adozione di apposite iniziative incentivanti accompagnate da adeguate campagne informative da realizzare in collaborazione con il Consorzio dei Comuni trentini, con le Categorie economiche e gli Ordini professionali;

2. a promuovere ed incentivare maggiormente la costruzione di nuovi “edifici passivi”, ovvero la conversione degli edifici – in particolare quelli della Provincia e dei suoi Enti funzionali, dei Comuni e della Pubblica amministrazione – verso modelli a minore dispendio energetico;

3. ad attivare un premio annuale rivolto ai costruttori di edifici con minore impatto energetico ed ai Comuni più virtuosi nella riduzione dei consumi energetici.

Cons. dott. Roberto Bombarda

 

     

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